È tempo ormai che ho smesso di menare le mani, ma posso sempre ricominciare, in fondo diceva l'amico dei bassifondi è come andare in bicicletta. Non sopporto l'ombra nera che avvolge tutto e offusca ogni memoria di ponti sull'acqua e maldestri abboccamenti di femmine col cuore in affanno. Non sopporto la vigliaccheria che ti avvelena l'animo e proietta immagini della violenza benedetta dal cattivo maestro o usata come un destino di pietra dal sicario dell'ultima serie TV surrogati della forza interiore dell'Übermensch. Eppure è lì, nella violenza, nell'amaro in bocca, nei rimpianti e nel ruggito dell'eroe che intravedi la salvezza e l'onore
Tomorrow I go to Ukraine, stripping myself of sense. I am going with my comrades in disarmament, I bring goods and the desire to touch the minefields and trenches among the wheat fields. Tomorrow I go to Ukraine, we save humans. Andriy, Danylo, Oleh, Tapac, Alina, Mikhaylyna, Oleksandra Where are you? Lying in the wounds of the earth, guardians of the mud Ukraine, who seeks the bare tables of the dead and the flags that recall the red springs? We hear only the cries of women and men Against the zealots of the dark bear. Tomorrow I go to Ukraine With my comrades of disarmament I bring light and shadow I bring sincere words I bring blood from the bowels of the bear I bring women's truths I bring prayers from the convents of the Apocalypse Let us remember the flow of rivers and the air thick with the rust of tanks let us follow the footsteps of the leaders and the breath of fear