Giorno di regalìe del resto vacuo
e smisurato di ciò che resta di noi.
Simulacri vestiti a festa corrono frenetici,
salmodiando il senso della vita
mentre arraffano frammenti di specchi
scomposti
e a poco prezzo, riflessi di un io immerso nel muschio
selvaggio
e nei religiosi silenzi.
Tutte le ferite tacciono,
tutti i gemiti si trasformano in sinfonie di cuori
senza più nemmeno l'ombra della tragedia.
È Natale, il giorno della vittoria sui morti viventi
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