Potrei morire in pace, nel dolce abbraccio dell'assenzio, se dicessero di me: "è stato un guerriero, ha avuto una vita densa di violenza, di sangue, di gioia, di urla di rivalsa e di abbracci dei tanti invisibili". Se si dicesse: "un'oscura pietà lo ha strappato a una vita ordinaria e lo ha reso cinico e allo stesso tempo grondante di umanità". Sì, potrei morire felice pur accettando l'oblio della memoria del profumo del mare e della grazia di donne dai seni prorompenti e dallo sguardo di fuoco. Alla fine farei la pace con la lega dei giusti, se dicessero di me: "ha vissuto cercando la vendetta e ha trovato mendicanti insanguinati e fratelli d'armi disposti a sacrificare la vita per lui".
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