In attesa del ponte dei mondi, sulla nave delle sirene d'Agosto, l'ultimo soffio d'aria delle terra che fu, poi i polmoni si riempiono di vortici di sabbia della terra dei papi; l'occhio va alla strada dei cupi retaggi, alle anime solidali, al fango, alle nuvole di fumo. Di nuovo attese, oscurità di gesti e sudore. Tutto ci lega a Pangea, al chiasso delle chiese vuote e delle ribellioni sulle rive del grande fiume, ma perché dovrei amare il brulicare dell'umanità, mi chiedo, desiderare lo scorrere quieto di una vita ordinaria e le file dei consumatori al supermercato. Voglio scrollarmi di dosso l'abbaglio di un mondo senza ferite e di uomini e donne in camminano verso mondi alieni, come invasori che seguono la scia del sangue e della memoria. Eppure no, devo amare lo scontento e la paura, devo amare chi mi accompagna sull'uscio di una vita mal spesa. Questo è. L'anima si incattivisce, la paura dissolve la gioia del neofita e la ragione stenta a ritr...
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