Preferisco il silenzio. il sibilo sgraziato di parole non dette e sospiri rantolanti preferisco questo alle orge di spritz e ai racconti dell'orrore vacuo dei cazzari delle metropoli Preferisco il mantra dei rosari delle vecchie di paese al chiacchiericcio da comari sulla porta ventosa preferisco il silenzio composto dei chierichetti e dei sacrestani, l'odore placido di muschio e i volti lividi di anonimi impiegati al frastuono affaccendato di eserciti di tatuati con le insegne sacre del dio dei pirla. Preferisco la nostalgia col cuore rivolto a un passato che ricordi male, ma dal quale non vuoi liberarti al cogli l'attimo, quando l'attimo non è futuro di rivolta ma edonismo pezzente e offesa dei morti
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