Preferisco il silenzio.
il sibilo sgraziato di parole non dette e sospiri rantolanti
preferisco questo alle orge di spritz
e ai racconti dell'orrore vacuo dei cazzari delle metropoli
Preferisco il mantra dei rosari delle vecchie di paese
al chiacchiericcio
da comari sulla porta ventosa
preferisco il silenzio composto dei chierichetti e dei sacrestani,
l'odore placido di muschio e i volti lividi di anonimi impiegati
al frastuono affaccendato di eserciti di tatuati
con le insegne sacre del dio dei pirla.
Preferisco la nostalgia col cuore rivolto
a un passato che ricordi male, ma dal quale non vuoi liberarti
al cogli l'attimo, quando l'attimo non è futuro di rivolta
ma edonismo pezzente e offesa dei morti
Non sono mai stato a Gaza ma ho visto la mia immagine riflessa sui palazzi bruciati e sulle facce segnate da tatuaggi di guerra di adolescenti Si fanno selfie fra le macerie dedicandoli al cuore avvizzito di dame protese a cercare l'inferno. Non ho mai combattuto seriamente e non ho mai visto il sangue scorrere da ferite mortali in un campo di battaglia, ma ho visto la mia immagine riflessa sulle baionette intinte di veleno. Oggi pensavo che vigliacco sono a non desiderare una morte eroica in battaglia e preferire ricordi spenti nell'alcol e la pace dei sommi sacerdoti del nulla alle sagge parole degli infami col martello di Thor. Non sono mai stato da nessuna parte, nei vicoli ruvidi che risuonano delle grida di ladri e prostitute, nei bassifondi popolati da larve umane con le facce scavate e i denti marci, che cercano rifugio dalla propria coscienza fra le braccia del fentanyl. Nei centri di salute mentale con le navi dei fo...
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