Diventare vecchi.
Abbandonare il proprio ego nei vicoli dell'urbe tossica
e godere dei tramonti
e della gioia del venerdì sera senza aspettarsi sguardi ammiccanti
e pose indecenti.
Senza abbellire l'egoismo con l'afrore di gesti belligeranti,
avvolti in armature di cenere.
Ci aspetta la fretta dell'ulivo,
carico di frutti smeraldo.
Andremo con passo incerto e sorrisi ingialliti,
bocche di somari senza memoria.
Felici di fingere destini altrui
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