Note di guerra,
pensieri che dal fronte imbrunito da lampi cerei e sangue rappreso
sfuggono la morte e ricreano vecchie inimicizie e catene di figure inumane.
Guerra sia.
Una parola un proiettile.
Non è lo stesso.
Guerra sia.
Pacifisti ignari della curva del tempo e irredenti che plaudono alla furia purificatrice, pregustano la gioia dei giusti.
Non c'è giustizia,
l'orrore diviene acclamazione.
Non c'è logica nelle spirali di fumo e nei morti dell'ordinario consumo di narratori da bistrot.
Guerra sia,
perchè guerra deve essere.
Placare gli animi dei giusti
sotterrare coscienze disperse del secolo breve.
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