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Via del cimitero

Passeggiando fra i soffi gelidi del crisantemo,

memorie ovunque rapide come foglie al vento e

dolciastre come ricordi di attese, 

di risate,
 
 di sguardi affettuosi durante il pranzo di natale
 
Mi rammento piccole storie impresse nei volti dei morti, 
 
famiglia,
 
comunità,
 
consolazione all'imbrunire e 
 
 
Ascolto dietro un muro di pietra i lamenti di donne affrante
 
aggrappate a una fede rocciosa,
 
carica di rassegnazione e 
 
di risentimento verso dei e santi.
 
Torno a casa fra il canto del gallo
 

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Vergogna

  Tutto degrada tranne la vergogna, nei cuori di tenebra non c'è vergogna. Vergogna è ansimare di cupi teatranti e sentimenti di mezzi uomini. Vergogna è anima di agnello sfuggito al latrare dei cani, vergogna è il ciglio abbassato del superuomo e il desiderio di morire restando vivi   Voglio seppellire la vergogna nell'oscurità del borgo   e nella gaiezza dei conventi , voglio dimenticare il sangue, il lavacro degli dei, le colpe del mondo profondo e tetro.

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