Immagini di assenze.
Rumori sordi e voci gracchianti dell'ultima sigaretta.
Rimproveri senza tempo, col sorriso e la rabbia di chi comanda.
Gesti maneschi, botte e sacrifici umani di chi crede nella cieca tradizione,
ma invoca con occhio strabico la cura della modernità.
Sguardi affettuosi che dissolvono gli aloni scuri della paura.
Che noia e che riconoscenza.
La vedo venirmi incontro con lo sguardo di chi ti protegge
e ti accudisce con l'inganno.
Invoco perdono e sguardi assenti
per sfuggire alle morse dell'amore materno.
Che dire del rancore che provo
Tutto questo è dolore dell'assenza
e un quadro con macchie scure in una parete color ruggine
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