La Guerra tuttavia
L'inverno dei pazzi ci mette gli uni contro gli altri,
pronti a sollevare le braccia verso Dio, cuore ricurvo,
aspettiamo la discesa brava degli
scheletri imbiancati,
sorridenti, macabri, spenti di ferocia.
Lì a Kherson si fronteggiano interessi concreti,
anime perse,
strategie di fuoco, rosso sangue, sogno della patria.
Intrighi della mente degli spettatori della tragedia.
Vorremmo toccare con mano il dolore per lenire il senso di colpa.
Vorremo essere una sola umanità, ma non possiamo.
L'anima nera gioca a dadi e accompagna la guerra
con grida di approvazione o di orrore.
Non ha importanza per noi,
sapremo sempre creare una letteratura
che intorpidisca il senso del tempo
e ci conceda l'oblio per le stragi della nascente borghesia.
I colpevoli hanno le nostre facce,
il nostro sangue, dolce come la malvasia
le nostre stesse pene e la nostra berciante malvagità,
ma fortunatamene per noi hanno mezzi molto più potenti
e ci dispensano per questo da ogni colpa
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