Passa ai contenuti principali

Sono nero e ti vengo a prendere

Sono nero, vengo a casa tua e ti vengo a prendere. 

Chi se ne frega mi prendo tutto quello che posso. 

Per secoli ci avete depredato, raschiato le nostre terre 

e ridotto le nostre anime a foglie morte intinte di veleno. 

Allora non ti devo il prezzo della bontà, 

sei tu che hai  un debito di cinismo con me. 

Non mi importa nemmeno dei neri come me, 

fratelli di onde assassine e del fetore raccolto delle navi, 

loro sono l'anima nera della coscienza dei bianchi, 

sono sagome incoscienti, 

come cartoni animati,

che sfilano nei porti  fra bandiere tricolori e folle urlanti.

Che si salvino come possono, loro. 

Sono quello che mi avete fatto diventare, 

sono l'ombra nera sui natali colorati 

e sulle spese folli che grondano buoni sentimenti


p.s. avviso ai legionari: è un testo a suo modo anti razzista

Commenti

Post popolari in questo blog

Psicopatologia dell'infame involontario

"L'infame involontario" è un membro di una ristretta categoria di persone, di per sè non necessariamente disoneste intellettualmente. L'infame involontario però è pur sempre un infame, oggettivamente spregevole nel suo esprimersi e nella costruzione delle sue tesi. A differenza dell'infame "volontario" soggettivamente infame, che coltiva la sua infamia in piena sintonia con la sua personalità, senza alcun senso di colpa ed è totalmente asservito alle esigenze del potere, l'infame involontario ha una storia travagliata alle spalle, fatta di conflitti interiori, di esperienze al limite, spesso contrassegnate dalla violenza come emersione di un percorso interiore in cui il parassita della doverizzazione ha imposto scelte radicali seppur sofferte. Parliamo di una visione della giustizia universale dove si impone la scelta di stare dalla parte del più debole e degli sfruttati  senza fare sconti alla propria coscienza, consapevoli di dover compiere scelte ...

Infami guerrafondai

  Non sono mai stato a Gaza ma ho visto la mia immagine riflessa      sui palazzi bruciati e sulle facce segnate da tatuaggi di guerra di adolescenti  Si fanno selfie fra le macerie dedicandoli al cuore avvizzito di dame protese a cercare l'inferno.   Non ho mai combattuto seriamente e non ho mai visto il sangue scorrere da ferite mortali in un campo di battaglia, ma ho visto la mia immagine riflessa sulle baionette intinte di veleno.   Oggi pensavo che vigliacco sono a non desiderare una morte eroica in battaglia e preferire ricordi spenti nell'alcol e la pace dei sommi sacerdoti del nulla alle sagge parole degli infami col martello di Thor.   Non sono mai stato da nessuna parte, nei vicoli ruvidi che risuonano delle grida di ladri e prostitute, nei bassifondi popolati da larve umane con le facce scavate e i denti marci, che cercano rifugio dalla propria coscienza fra le braccia del fentanyl.   Nei centri di salute mentale con le navi dei fo...

Vergogna

  Tutto degrada tranne la vergogna, nei cuori di tenebra non c'è vergogna. Vergogna è ansimare di cupi teatranti e sentimenti di mezzi uomini. Vergogna è anima di agnello sfuggito al latrare dei cani, vergogna è il ciglio abbassato del superuomo e il desiderio di morire restando vivi   Voglio seppellire la vergogna nell'oscurità del borgo  e nella gaiezza dei conventi, voglio dimenticare il sangue, il lavacro degli dei, le colpe del mondo profondo e tetro.