A ognuno va riconosciuto il suo,
altrimenti l'angoscia e la depressione
apparterranno solo agli inferi
e al flagello del disincanto.
La psiche è una macchina con un solo passeggero,
siamo tutti schizofrenici,
quando la vocina dentro di noi
ci richiama alla bellezza della normalità
è allora che che ci accorgiamo dell'inutilità del lamento
che grida contro oscuri presagi
Ognuno è il mondo,
ognuno è il suo mondo.
Bisogna concedere il palcoscenico
anche all'ultimo che passa,
sfidando la repulsione per l'ordinario,
altrimenti il vicino della porta accanto
diventa l'ombra della tua onnipotenza di coglione
di eroi di un mondo che ti immagini estraneo
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