Quando sei giovane,
divorato dal fuoco dell'impotenza
e dal bisogno di stravolgere un presente
saturo di pulsioni addomesticate,
ti prende forte l'invidia per la fermezza
e la forza delle canaglie.
Vorresti il brivido infernale della violenza,
lo sguardo infuocato dell'eretico
e la pace del giustiziere
e del ladro.
Perché sei debole.
Solo un debole invidia la canaglia.
La canaglia non ha motivo di invidiare quelli come lui,
è quello che è
e non si chiede perché,
né desidera altro se non quello
che l'istinto canaglia
e la sua perizia gli concede.
Quando sei vecchio
smetti di invidiare la canaglia
e ti chiedi solo come passare il tempo
che ti rimane.
Se sollecitando la mente
con piaceri fatti di immagini tremolanti,
di nostalgie della donna guerriera
e di desideri di vendetta,
o rivolgendoti agli affetti
e vivere per essi,
ignorando la perfidia del tempo.
Oppure ti chiedi
se non è il caso di fare qualcosa di buono
per chi affolla le nebbie sconsolate del mondo
e i deserti brulicanti di peluche riarsi dal sole
Non sono mai stato a Gaza ma ho visto la mia immagine riflessa sui palazzi bruciati e sulle facce segnate da tatuaggi di guerra di adolescenti Si fanno selfie fra le macerie dedicandoli al cuore avvizzito di dame protese a cercare l'inferno. Non ho mai combattuto seriamente e non ho mai visto il sangue scorrere da ferite mortali in un campo di battaglia, ma ho visto la mia immagine riflessa sulle baionette intinte di veleno. Oggi pensavo che vigliacco sono a non desiderare una morte eroica in battaglia e preferire ricordi spenti nell'alcol e la pace dei sommi sacerdoti del nulla alle sagge parole degli infami col martello di Thor. Non sono mai stato da nessuna parte, nei vicoli ruvidi che risuonano delle grida di ladri e prostitute, nei bassifondi popolati da larve umane con le facce scavate e i denti marci, che cercano rifugio dalla propria coscienza fra le braccia del fentanyl. Nei centri di salute mentale con le navi dei fo...
Commenti
Posta un commento