Solo l'amore
per il tutto ci fa sentire la morte
uno sparire calmo dalla ruota della vita.
Solo l'amore
ci può rendere indifferenti alle rughe
e all'utilità del gesto concreto
e darci la gioia per il battito d'ali della gazza ladra
e i germogli dell'orto.
Solo l'amore
ci può fare vedere
nella figura scarnita del bambino
che insegue l'aquilone,
l'eterna giovinezza, la perdita di ogni devozione.
Solo l'amore
può fare tacere i demoni dell'egoismo
e il rimpianto per ogni lacrima spoglia,
il di che abbiamo perso oggetti inutili
e desiderato il male altrui
"L'infame involontario" è un membro di una ristretta categoria di persone, di per sè non necessariamente disoneste intellettualmente. L'infame involontario però è pur sempre un infame, oggettivamente spregevole nel suo esprimersi e nella costruzione delle sue tesi. A differenza dell'infame "volontario" soggettivamente infame, che coltiva la sua infamia in piena sintonia con la sua personalità, senza alcun senso di colpa ed è totalmente asservito alle esigenze del potere, l'infame involontario ha una storia travagliata alle spalle, fatta di conflitti interiori, di esperienze al limite, spesso contrassegnate dalla violenza come emersione di un percorso interiore in cui il parassita della doverizzazione ha imposto scelte radicali seppur sofferte. Parliamo di una visione della giustizia universale dove si impone la scelta di stare dalla parte del più debole e degli sfruttati senza fare sconti alla propria coscienza, consapevoli di dover compiere scelte ...
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