Heroism is not dark matter
in the soft underbelly of the bourgeois ES
falsely transgressive.
It lies in the recesses of
ruined workshops and seeks the fight.
It devours waiting brains
and breaks the enchantment of tradition.
It rejects the glory of the sword
and prefers corrosive breaths
and the outrageous sicumera
of talk shows.
The multitudes yearn for Spinozian infinity
and the dancing nights of dull criminals
become heroes.
Perhaps we need to return to wearing clothes
smoothed by neglect
and recite strange litanies on sunny rooftops?
How to get rid of the dictatorship of the word?
Who can know but the woman
who shows her breasts
and shakes the ill fantasies of the illiterate
"L'infame involontario" è un membro di una ristretta categoria di persone, di per sè non necessariamente disoneste intellettualmente. L'infame involontario però è pur sempre un infame, oggettivamente spregevole nel suo esprimersi e nella costruzione delle sue tesi. A differenza dell'infame "volontario" soggettivamente infame, che coltiva la sua infamia in piena sintonia con la sua personalità, senza alcun senso di colpa ed è totalmente asservito alle esigenze del potere, l'infame involontario ha una storia travagliata alle spalle, fatta di conflitti interiori, di esperienze al limite, spesso contrassegnate dalla violenza come emersione di un percorso interiore in cui il parassita della doverizzazione ha imposto scelte radicali seppur sofferte. Parliamo di una visione della giustizia universale dove si impone la scelta di stare dalla parte del più debole e degli sfruttati senza fare sconti alla propria coscienza, consapevoli di dover compiere scelte ...
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