Devi smettere di vergognarti,
di suonare la rampogna a ogni folla di interdetti
e suore maliziose.
Devi smettere di vergognarti
Di credere che i ricordi siano pietre
cadute nelle piazze gremite da relitti umani adoranti.
Devi smettere di vergognarti.
Dobbiamo fare strame di cattivi propositi
e malinconie che affollano i borghi natii.
Dobbiamo superare le attese per il superuomo
che distrugge ogni nobiltà d'animo
e sparge detriti aguzzi e insanguinati sui templi della finanza.
Quel superuomo non ha vergogna,
ha solo bisogno di una scintilla di buon vivere
e di abbracciare i compagni di strada.
Ha bisogno di umanità leggera come una piuma,
di scrutare i porti,
di soccorrere i malcapitati
e ridere senza ritegno quando le acque si calmano.
Ha bisogno del suono della vittoria
e di folle che sussurrano litanie al dio della rivolta
Ikigai Sotto il fusto dell'olmo , carezzati da brezze unte di resti avari e odori della periferia. Il senso di che. Le medaglie che mostriamo sono antiche promesse di guerra, di eroismo e di sangue, sopra strade lastricate di mosaici sulla via di Santiago . Eppure ci piaceva l'odore della polvere da sparo, le corse vertiginose e le notti passate a bere e a costruire fantasie di donna. Penso al senso del tutto, raccontato nella novella del solito Sabato, tutti stretti fra le spire di fumo di sigaretta e la noia per il mattino di sudore. La sera finalmente si beve di nuovo, le angoscie scivolano nell'ombra di suono, il solito locale, infestato di sguardi untuosi e di capelli esageratamente ispidi e raccolti. Ikigai, si rinnova la promessa, ma il tempo scorre leggero fra le nuvole della montagna e il viaggio di Agosto verso la Catalogna . Ci rivedremo a contare gli anni che mancano ...
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