Julian Assange,
sometimes overshadowed by broken hearts of expectation
and regrets of wind,
laden with dust and blind hopes.
Consciences floating in the last whirlpool of sympathetic waters.
You are the hero of the subtle gaze and the chains of deception.
We can deny fate and the lucid madness of the neocons swarming with monsters;
the broken bones and rivers of bullets;
the deceptions of evil people
and the bloody faces of orphans,
but we cannot forget those who fly like a butterfly
over the oily rubble of disenchantment
"L'infame involontario" è un membro di una ristretta categoria di persone, di per sè non necessariamente disoneste intellettualmente. L'infame involontario però è pur sempre un infame, oggettivamente spregevole nel suo esprimersi e nella costruzione delle sue tesi. A differenza dell'infame "volontario" soggettivamente infame, che coltiva la sua infamia in piena sintonia con la sua personalità, senza alcun senso di colpa ed è totalmente asservito alle esigenze del potere, l'infame involontario ha una storia travagliata alle spalle, fatta di conflitti interiori, di esperienze al limite, spesso contrassegnate dalla violenza come emersione di un percorso interiore in cui il parassita della doverizzazione ha imposto scelte radicali seppur sofferte. Parliamo di una visione della giustizia universale dove si impone la scelta di stare dalla parte del più debole e degli sfruttati senza fare sconti alla propria coscienza, consapevoli di dover compiere scelte ...
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