Una vena antiromantica
spara pallottole vere sulla rotta atlantica.
Niente lacrime e io ritorti,
struggenti pensieri, lamenti e rivoli contorti.
Nessuno spazio per piagnistei
e invocazioni agli dei.
Solo un io generale e astratto
su cui poggiare le pietre eterne di
un mondo contraffatto.
Basta romantiche lune, ricordi di baci traditi,
lamenti da liceale imbevuti di teneri pensieri.
Misera me, misero me, il mondo grande e terribile, ma per me solo fuochi fatui
e un destino amaro che non risarcisce il malumore.
Basta
Avete rotto il cazzo
Tutto degrada tranne la vergogna, nei cuori di tenebra non c'è vergogna. Vergogna è ansimare di cupi teatranti e sentimenti di mezzi uomini. Vergogna è anima di agnello sfuggito al latrare dei cani, vergogna è il ciglio abbassato del superuomo e il desiderio di morire restando vivi Voglio seppellire la vergogna nell'oscurità del borgo e nella gaiezza dei conventi, voglio dimenticare il sangue, il lavacro degli dei, le colpe del mondo profondo e tetro.
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