Una vena antiromantica
spara pallottole vere sulla rotta atlantica.
Niente lacrime e io ritorti,
struggenti pensieri, lamenti e rivoli contorti.
Nessuno spazio per piagnistei
e invocazioni agli dei.
Solo un io generale e astratto
su cui poggiare le pietre eterne di
un mondo contraffatto.
Basta romantiche lune, ricordi di baci traditi,
lamenti da liceale imbevuti di teneri pensieri.
Misera me, misero me, il mondo grande e terribile, ma per me solo fuochi fatui
e un destino amaro che non risarcisce il malumore.
Basta
Avete rotto il cazzo
Ikigai Sotto il fusto dell'olmo , carezzati da brezze unte di resti avari e odori della periferia. Il senso di che. Le medaglie che mostriamo sono antiche promesse di guerra, di eroismo e di sangue, sopra strade lastricate di mosaici sulla via di Santiago . Eppure ci piaceva l'odore della polvere da sparo, le corse vertiginose e le notti passate a bere e a costruire fantasie di donna. Penso al senso del tutto, raccontato nella novella del solito Sabato, tutti stretti fra le spire di fumo di sigaretta e la noia per il mattino di sudore. La sera finalmente si beve di nuovo, le angoscie scivolano nell'ombra di suono, il solito locale, infestato di sguardi untuosi e di capelli esageratamente ispidi e raccolti. Ikigai, si rinnova la promessa, ma il tempo scorre leggero fra le nuvole della montagna e il viaggio di Agosto verso la Catalogna . Ci rivedremo a contare gli anni che mancano ...
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