Una vena antiromantica
spara pallottole vere sulla rotta atlantica.
Niente lacrime e io ritorti,
struggenti pensieri, lamenti e rivoli contorti.
Nessuno spazio per piagnistei
e invocazioni agli dei.
Solo un io generale e astratto
su cui poggiare le pietre eterne di
un mondo contraffatto.
Basta romantiche lune, ricordi di baci traditi,
lamenti da liceale imbevuti di teneri pensieri.
Misera me, misero me, il mondo grande e terribile, ma per me solo fuochi fatui
e un destino amaro che non risarcisce il malumore.
Basta
Avete rotto il cazzo
Giorno di regalìe del resto vacuo e smisurato di ciò che resta di noi. Simulacri vestiti a festa corrono frenetici , mangiando dolciumi in onore del Dio che nasce, mentre arraffano cimeli dell'apocalisse. Mi ritrovo immerso nel muschio selvaggio e nei religiosi silenzi, salmodiando il senso della vita con carovane di penitenti. Tutte le ferite tacciono, tutti i gemiti si trasformano in sinfonie di cuori senza più nemmeno l'ombra della tragedia . È Natale, il giorno della vittoria sui morti viventi
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