È tempo ormai che ho smesso di menare le mani,
ma posso sempre ricominciare,
in fondo diceva l'amico dei bassifondi
è come andare in bicicletta.
Non sopporto l'ombra nera che avvolge tutto
e offusca ogni memoria di ponti sull'acqua e
maldestri abboccamenti di femmine col cuore in affanno.
Non sopporto la vigliaccheria che ti avvelena l'animo
e proietta immagini della violenza benedetta dal cattivo maestro
o usata come un destino di pietra dal sicario dell'ultima serie TV
surrogati della forza interiore dell'Übermensch.
Eppure è lì, nella violenza, nell'amaro in bocca, nei rimpianti
e nel ruggito dell'eroe che intravedi la salvezza e l'onore
Non sono mai stato a Gaza ma ho visto la mia immagine riflessa sui palazzi bruciati e sulle facce segnate da tatuaggi di guerra di adolescenti Si fanno selfie fra le macerie dedicandoli al cuore avvizzito di dame protese a cercare l'inferno. Non ho mai combattuto seriamente e non ho mai visto il sangue scorrere da ferite mortali in un campo di battaglia, ma ho visto la mia immagine riflessa sulle baionette intinte di veleno. Oggi pensavo che vigliacco sono a non desiderare una morte eroica in battaglia e preferire ricordi spenti nell'alcol e la pace dei sommi sacerdoti del nulla alle sagge parole degli infami col martello di Thor. Non sono mai stato da nessuna parte, nei vicoli ruvidi che risuonano delle grida di ladri e prostitute, nei bassifondi popolati da larve umane con le facce scavate e i denti marci, che cercano rifugio dalla propria coscienza fra le braccia del fentanyl. Nei centri di salute mentale con le navi dei fo...
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