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Giano Bifronte

Giano bifronte,
betulle di sangue e memorie dell'orbo di sotto.
Guerra di orridi consigli
e coscienze disperse nei vicoli di Leopoli.
Donne del Donbass che fabbricavano bombe per il partito,
vecchie, rancorose ormai, aspettare sull'uscio di casa la benevolenza di
donne col saio.
Giano bifronte,
Gaza non vale una messa
e nemmeno la pietà di infami belanti.
Polvere di mattoni, rotte di fumo
e sangue sul sagrato.
Pianure, pianure, detriti, memorie cancellate, volte di cannoni.
Normalità cancellata,
la domenica della partita e delle risa di donne, freni stridenti
del carretto dei bambini.
Camici insanguinati dei tirocinanti dell'est, bravi medici,
e padri e figli del rancore.
Gaza, Ucraina, Ucraina, Gaza, la notte dei corvi viventi
spazza via ogni ragione complice, prigionieri del vento oblungo.
Giano bifronte,
infami flagelli che non coprono le urla di madri, sedano con l'alcol e cattivi presagi
la coscienza del secolo breve

 

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