Non voglio spoilerare, come si dice in gergo, l'ultimo film delle infinita saga di James Bond, protagonista Daniel Craig: " No Time to Die", mi limito a dire che il personaggio di James Bond è stato trasformato in un eroe tragico, e tutta la struttura narrativa del film si snoda sul filo della tragedia. Sacrilegio? Omaggio a un politically correct che richiede il mettersi a nudo del personaggio che non nasconde e un'anima "non binaria" e asessuata (scherzo eh)? Non so, il film tocca molte corde e riece a divertire pur nella immanenza della tragedia e a non irritare la sensbilità dei più foschi "rossobruni" anche quando mette in campo stereotipi politicamente corretti. Va beh! Guardatevelo
Esistiamo per noi stessi e per pochi altri, parenti amici e testimoni della rotta oscura. Tutto ciò nella bufera sommessa della ricerca di un nuovo linguaggio. Non lo trovo questo nuovo linguaggio, se non nelle note sconnesse di un pomeriggio di ricordi tristi, per cui non rompetemi l'anima, io parlo con la mente rivolta ai disperati. Mi dispiace solo che l'esistenza sia una nebulosa con pochi pixel. Vorremmo esistere, ma abbiamo poche prove dell'evidenza di un bagliore di anime
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