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Quando mi calo il passamontagna sento caldo, specie se non nevica

 Se dovessi parlare senza filtri, direi che la realtà spogliata di qualsiasi rappresentazione mentale sarebbe forse più corrispondente a una visione laica e disincantata dell'essere. Zero psicologismo e massima "oggettività". Però che palle. Le rappresentazioni generano emozioni e le emozioni contribuiscono al senso e all'orientamento dell'azione. Il sale della vita. Arriva il momento però in cui occorre guardare in faccia alla realtà nuda e cruda. La sinistra in fatto di rappresentazioni è un albero spelacchiato e secco da morire. Una prateria un tempo fertile e ora arida come se ci avessero buttato il sale sopra e se l'avessero percorsa mandrie di buoi. Insomma ci si dovrebbe domandare, se si vuole ancora credere nella missione del cambiamento, cosa può smuovere gli animi della persone e indurle a desiderare quel cambiamento. Basterebbe forse un'ideale trascendente e il calore di una comunità. Potrebbe ancora funzionare

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Natale

  Giorno di regalìe del resto vacuo     e smisurato di ciò che resta di noi.   Simulacri vestiti a festa corrono frenetici ,    mangiando dolciumi in onore del Dio che nasce,   mentre arraffano cimeli dell'apocalisse.   Mi ritrovo immerso nel muschio selvaggio   e nei religiosi silenzi, salmodiando il senso della vita con carovane di penitenti.   Tutte le ferite tacciono,    tutti i gemiti si trasformano in sinfonie di cuori    senza più nemmeno l'ombra della tragedia .    È Natale, il giorno della vittoria sui morti viventi  

Don Chisciotte e Sancio Panza, Don Quijote y Sancho Panza, di Miguel de Cervantes -Parte I -

 

Ikigai

  Ikigai Sotto il fusto dell'olmo , carezzati da brezze unte di resti avari  e odori della periferia. Il senso di che.  Le medaglie che mostriamo sono antiche promesse di guerra,  di  eroismo e di  sangue, sopra strade lastricate di mosaici sulla via di Santiago . Eppure ci piaceva l'odore della polvere da sparo,  le corse vertiginose  e le notti passate a bere  e a costruire fantasie di donna. Penso al senso del tutto,  raccontato nella novella del solito Sabato, tutti stretti fra le spire di fumo di sigaretta  e la noia per il mattino di sudore. La sera finalmente si beve di nuovo,  le angoscie scivolano nell'ombra di suono,  il solito locale, infestato di sguardi untuosi  e di capelli esageratamente ispidi e raccolti. Ikigai, si rinnova la promessa,  ma il tempo scorre leggero fra le nuvole della montagna  e il viaggio di Agosto verso la Catalogna .  Ci rivedremo a contare gli anni che mancano  ...