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Sogno di una politica di mezzo inverno

La soluzione più semplice e più scontata: costituire un'associazione a livello nazionale con diramazione regionale, che abbia il preciso intento di farsi carico di un ricambio della classe dirigente attuale. Naturalmente tutto questo significa mettere da parte ogni concezione che richiede una gerarchia d'intervento e una precisa stadiazione dell'agire politico ( "bisogna prima radicarsi sul territorio, ci vogliono anni", "occorre mettere da parte per un po' velleità elettoralistiche e aspettare" ecc), nella convinzione che non esistono formule ma dimensioni diverse, per nulla affatto incompatibili, ma complementari. L'una è quella dell'emersione mediatica sfruttando l'appuntamento elettorale e l'altra quella di una presenza assidua e puntuale in ogni situazione di lotta e rivendicazione. Da qui l'associazione (la chiamo così per comodità), che ha un respiro nazionale, statuti, sedi, radicamento, comitati, sezioni ecc. A livello regionale questo significa lavorare da subito per farsi conoscere, rivendicando in prima istanza l'obiettivo di mandare a casa la classe politica al governo. Stiamo parlando di un'associazione "democratica", cresciuta con l'idea del comune, delle lotte per i diritti, per l'ambiente, il lavoro. Ciò deve essere chiaro, come deve essere chiaro che i punti qualificanti devono essere pochi, anzi pochissmi, lasciando alla dialettica sociale e alle opinioni personali tutto il resto. Si deve cominciare da subito a costituire una lista per le prossime elezioni regionali, cercando personalità di rilievo e approntando una strategia social efficace.

Si dirà allora qual è la differenza con quello che fa ad esempio Rifondazione o Potere al Popolo. La differenza risiede nell'ordine, nel mettere d parte l'idea di "unità delle sinistre" e della necessità di trovare accordi con i vari Fratoianni e compagnia. L'unità delle sinistre è una formula fine a se stessa, una coazione a ripetere che non ha più nessuna utilità e nessun senso storico, che appartiene a una fase storica dove prevaleva la necessità di una fedeltà al marxismo e ai suoi organismi internazionali. Qui la partita si gioca su una composizione di classe che non ha più senso decifrare con vecchi criteri, è necessario un interclassismo che sappia coniugare tematiche radicali con le aspirazioni di una classe povera imbarbarita dalla crisi, di una piccola borghesia impoverita e di una borghesia disposta a un'alleanza di governo in cambio di sostegno ad attività produttive improntate alla qualità del prodotto. Bisogna in maniera spicciola attrarre gli indecisi e soprattutto i giovani, di per sè portatori di istanze radicali che non trovano una traduzione sul terreno politico. Questo lo si fa mettendo da parte vecchi simboli e vecchi rituali senza peraltro abiure e rinnegamenti della propria storia. Lo si fa creando un contenitore connotato sui contenuti, ma non nei simboli o nelle ideologie. Riguardo a Potere al Popolo, devo dire che seppure dotato di una sua autonomia progettuale, si intravede in esso la difficoltà ad allargare il recinto politico e una incapacità di superare la contraddizione fra l'idea della costruzione di una forza politica di massa e ben strutturata, attraverso fasi evolutive graduali, e il rifiuto della forma partito come esito scontato della sua evoluzione, per evitare di strutturarsi in maniera verticistica e votata al minoritarsimo come il PCI di Alboresi. Alla fine manca una strategia chiara e consapevole in grado di gestire ogni fase di passaggio (ovviamente questa è una mia impressione personale). Insomma tirando le somme occorre a mio parere una formazione politica che si liberi di certe scorie e di certe zavorre del passato, senza riguardo per padri e madri nobili, che se vorranno potranno aggregarsi a loro piacimento, in un'ottica di totale rinnovamento di stili, linguaggi, comportamenti. Tutto questo lungi dall'essere qualcosa del tipo sardine e radicalmente disgiunto dai vecchi partiti. 

Occore scontentare i pochi per attrarre i molti, senza etichettature, nè "discriminanti essenziali".

Ovviamente questo è una specie di sogno

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