Dicono che le vendite medie delle opere dei nuovi autori più o meno sfigati, cioè al di fuori dei grandi circuiti di distribuzione e senza nessuna visibilità, a
meno che non hai una famiglia numerosa e compiacente e parecchi soldi
da investire in pubblicità (anche se devo dire che spendi spendi in
promozione riesci a vendere solo qualche copia in più) si aggiri sulle decine di copie. Spinoza Rosso Sangue in effetti dal 2018 ad oggi, ha venduto 66 copie. Deludente direi, ma forse riflettono il reale valore dell'opera. Quello che duole maggiormente è che a parte qualche amico letterato che ti da un parere in trattoria sobillato dal livello di alcolemia, non c'è mai stata nessuna recensione da parte di nessuno. Forse è meglio così, le critiche negative, inutile dirlo, fanno male
Giorno di regalìe del resto vacuo e smisurato di ciò che resta di noi. Simulacri vestiti a festa corrono frenetici , mangiando dolciumi in onore del Dio che nasce, mentre arraffano cimeli dell'apocalisse. Mi ritrovo immerso nel muschio selvaggio e nei religiosi silenzi, salmodiando il senso della vita con carovane di penitenti. Tutte le ferite tacciono, tutti i gemiti si trasformano in sinfonie di cuori senza più nemmeno l'ombra della tragedia . È Natale, il giorno della vittoria sui morti viventi

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