Mi ricordo di te, ho sparso le foto di Bresson per te sul cammino di casa,
ho lasciato rose rosse sul limitare del viale,
sperando in un tuo sguardo complice.
Sei l'immagine stereotipata che più da corpo a una normale passione,
finta come bagliori virtuali e vera come il mio palpitare.
Adoro il tuo incedere sicuro, il volto che sorride allo sguardo imbarazzato,
la tua treccia lucida e scura come le piume di un corvo,
i tuoi seni che scolpiscono la maglietta.
Era il 77, anno di fuochi che bruciano bandiere,
di orecchie sanguinanti nei pub di un mondo obliquo,
di arcobaleni psichedelici e di una rara eccitazione giovanile.
Mi ricordo di te, sorpresa dal fato e dalla neve azzurrognola.
Per te avrei fermato il tempo
e l'orizzonte sarebbe stato perennemente infuocato
Commenti
Posta un commento