It was the night
Orange ellipses, blurred suns from the mines of the north illuminate
the ragamuffin with his torn braces. Behind the curtain of red malafare, whispers a TV set still on
He makes us laugh, the ragamuffin, he reminds us of childhood stories,
when we we used to rush the night
and tasted food covered in strange jellies.
The faces all around had silver halos, tired and huddled behind the bed as they
they waited for the end of the frisson unleashed by the last demon of the night.
Severity and firmness, even mockery that deadens sleep, hisses bouncing off the newly whitewashed walls.
Despite everything, affection for the fathers in the dreamed future does not fade.
It was the night
"L'infame involontario" è un membro di una ristretta categoria di persone, di per sè non necessariamente disoneste intellettualmente. L'infame involontario però è pur sempre un infame, oggettivamente spregevole nel suo esprimersi e nella costruzione delle sue tesi. A differenza dell'infame "volontario" soggettivamente infame, che coltiva la sua infamia in piena sintonia con la sua personalità, senza alcun senso di colpa ed è totalmente asservito alle esigenze del potere, l'infame involontario ha una storia travagliata alle spalle, fatta di conflitti interiori, di esperienze al limite, spesso contrassegnate dalla violenza come emersione di un percorso interiore in cui il parassita della doverizzazione ha imposto scelte radicali seppur sofferte. Parliamo di una visione della giustizia universale dove si impone la scelta di stare dalla parte del più debole e degli sfruttati senza fare sconti alla propria coscienza, consapevoli di dover compiere scelte ...
Commenti
Posta un commento