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Critica al programma di Gotham

Pioggia silente
città torva di gobbi iniziati
Dove siamo finiti?
Nell'inferno di cuspidi gotiche
vegliate da miliardari con l'anima ferita,
rantoli di vendetta, occhi dappertutto;
proclami di giorni sempre uguali e di lampi
che non fendono la nebbia
popolata di scarti di umanità,
pornografie accorte e negate fino allo spasimo,
puritani vestiti da pipistrello.
E' questa la legge di Gotham?
Vicoli stranianti,
sagome di semiumani chini sulla bruma
riscaldata da un mare nero.
Dove sono tutti?
Dove lavorano?
Un mondo senza conflitti  di classe,
governato dalle nevrosi del mito piangente,
che svolazza sui tetti cupi del flagello immortale.
L'umanità del maggiordomo non riscatta la risata di Joker,
anomalia selvaggia,
oracolo sanguinario che
sfugge alla maschera immobile del miliardario
che ha tinto di nero seppia
lo scranno colorato e
ha soppresso il sogno delle moltitudini

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  Domani vado in Ucraina, spogliandomi di senso. Vado con i miei compagni di disarmo, porto beni e la voglia di toccare con mano i campi minati e le trincee fra le messi di grano. Domani vado in Ucraina, salviamo umani. Andriy, Danylo, Oleh, Tapac, Alina, Mikhaylyna, Oleksandra Dove siete? Giacete nelle ferite della terra, custodi del fango Ucraina, chi cerca le tavole spoglie dei morti e le bandiere che ricordano le rosse primavere? Udiamo solo urla di donne e uomini contro i zeloti dell'orso oscuro. Domani vado in Ucraina con i miei compagni di disarmo porto luci ed ombre porto parole sincere porto sangue dalle viscere dell’orso porto verità di donne porto preghiere dai conventi dell’Apocalisse Ricordiamoci lo scorrere dei fiumi e l’aria densa della ruggine dei carri armati seguiamo le orme dei condottieri e il soffio della paura