Non sappiamo quanto ci resta da vivere
e intanto ho fatto il pieno di benzina
e aspetto l'auto elettrica.
Oracoli da salotto si affrettano
sulla riva sabbiosa
sporchi di presunte verità.
Assistiamo alla commedia:
"occorre salvare il sistema pensionistico"
e per questo i nostri daimon sono espulsi dal coro.
D'accordo, tutto questo diventa scempio
della sacralità di un avvento che non avviene mai.
Preferisco leggere i classici greci,
visto che mi è rimasto poco tempo
piuttosto che il buon Chomsky,
cinereo profeta di un mondo che non vedrò.
Ancora cerco di capire i cicli economici
e tentare di decifrare fra le righe
il pensiero di Schumpeter.
Poi mi dico che sanno di infinito costoro?
Che sanno dell'intimità sgualcita
di chi ha perso la speranza
e vede la nuda vita e basta
senza le corone di alloro di pensatori
della buona educazione borghese.
Scienza per i vivi che non si accorgono di essere già morti.
Cerco le frasi idonee al buen retiro dalla vita,
quando sarà l'ora.
Forse riprenderò a fumare e a mangiare fritture e intingoli pieni di grasso.
Le sigarette costano,
ma la vita preservata dal cancro e dalle sindromi metaboliche,
ogni giorno che passa
perde il suo valore
"L'infame involontario" è un membro di una ristretta categoria di persone, di per sè non necessariamente disoneste intellettualmente. L'infame involontario però è pur sempre un infame, oggettivamente spregevole nel suo esprimersi e nella costruzione delle sue tesi. A differenza dell'infame "volontario" soggettivamente infame, che coltiva la sua infamia in piena sintonia con la sua personalità, senza alcun senso di colpa ed è totalmente asservito alle esigenze del potere, l'infame involontario ha una storia travagliata alle spalle, fatta di conflitti interiori, di esperienze al limite, spesso contrassegnate dalla violenza come emersione di un percorso interiore in cui il parassita della doverizzazione ha imposto scelte radicali seppur sofferte. Parliamo di una visione della giustizia universale dove si impone la scelta di stare dalla parte del più debole e degli sfruttati senza fare sconti alla propria coscienza, consapevoli di dover compiere scelte ...
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