Si può discutere della guerra?
Sì, risponde la vecchia talpa che scava millantato credito.
La guerra te la racconto, è fatta da portatori d'acqua
ossuti e intriganti.
Vogliono raschiare il fondo di ogni senso vero
e sostituirlo con le ferite scoperte, il sangue,
l'esaltazione del patriottismo,
per nascondere ogni vena genuina
e gli sguardi che incrociano le facce assetate di giustizia
e di sorrisi ubriachi.
E' la volta del disonore
oppure no,
è la volta delle verità asciutta,
del divenire sordo mentre fuori impazzano
massoni e corrotti.
Eppure la guerra non purifica,
non santifica l'odiosa durezza del vivere
e non consola le vedove.
Aspetta aspetta, che arrivi
il vento che soffia forte sulle trecce
di canapa languida
e il sole bianco dell'avvenire.
Aspetta aspetta,
che i gabbiani fiutino l'aria
e i corvi svolazzino in nuvole di cenere.
Siamo pronti all'addio,
ma voi state attenti a ciò che fate
Non sono mai stato a Gaza ma ho visto la mia immagine riflessa sui palazzi bruciati e sulle facce segnate da tatuaggi di guerra di adolescenti Si fanno selfie fra le macerie dedicandoli al cuore avvizzito di dame protese a cercare l'inferno. Non ho mai combattuto seriamente e non ho mai visto il sangue scorrere da ferite mortali in un campo di battaglia, ma ho visto la mia immagine riflessa sulle baionette intinte di veleno. Oggi pensavo che vigliacco sono a non desiderare una morte eroica in battaglia e preferire ricordi spenti nell'alcol e la pace dei sommi sacerdoti del nulla alle sagge parole degli infami col martello di Thor. Non sono mai stato da nessuna parte, nei vicoli ruvidi che risuonano delle grida di ladri e prostitute, nei bassifondi popolati da larve umane con le facce scavate e i denti marci, che cercano rifugio dalla propria coscienza fra le braccia del fentanyl. Nei centri di salute mentale con le navi dei fo...
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