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Il mio nome è qualcuno

Il mio nome è qualcuno,
qualcuno che vorrebbe
scrollarsi di dosso
la tristezza di mondi cupi
è la fretta del disonore.

Cosa ho fatto per
meritare un posto fra coloro
che costruiscono ponti
tremolanti fra mondi
di bianchi e neri,
maschi
e femmine,
carnivori
e vegani,
pragmatici ragionieri
e protettori dell'orsa malvagia?
Niente, solo di tanto in tanto
discese verso gli inferi
e invocazioni al nulla eterno
per curare pulviscoli di anima
dispersi dal vento dell'est.

Domani compiremo l'ultimo giro del mondo,
capiremo se il secolo delle
passioni tristi è alla fine
o se dobbiamo aspettarci altre guerre
e altre epidemie di cervelli sanguinanti
e albe fiaccate da attese ribelli.

Il racconto va avanti,
le narrazioni proseguono,
perchè il nulla ha molto spazio
per le digressioni dei vinti.
Non c'è nessun messaggio di speranza,
se vogliamo scolari col fucile in spalla
dobbiamo rimettere indietro
le lancette del tempo

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Vergogna

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La violenza

È tempo ormai che ho smesso di menare le mani, ma posso sempre ricominciare, in fondo diceva l'amico dei bassifondi è come andare in bicicletta. Non sopporto l'ombra nera che avvolge tutto e offusca ogni memoria di ponti sull'acqua e di maldestri abboccamenti di femmine  col cuore in affanno. Non sopporto la vigliaccheria che ti avvelena l'animo e proietta immagini della violenza benedetta dal cattivo maestro o usata come un destino di pietra dal sicario dell'ultima serie TV, surrogati della forza interiore dell'Übermensch. Eppure è lì, nella violenza, nell'amaro in bocca, nei rimpianti e nel ruggito dell'eroe che intravedi la salvezza e l'onore

Ucraina

  Domani vado in Ucraina, spogliandomi di senso. Vado con i miei compagni di disarmo, porto beni e la voglia di toccare con mano i campi minati e le trincee fra le messi di grano. Domani vado in Ucraina, salviamo umani. Andriy, Danylo, Oleh, Tapac, Alina, Mikhaylyna, Oleksandra Dove siete? Giacete nelle ferite della terra, custodi del fango Ucraina, chi cerca le tavole spoglie dei morti e le bandiere che ricordano le rosse primavere? Udiamo solo urla di donne e uomini contro i zeloti dell'orso oscuro. Domani vado in Ucraina con i miei compagni di disarmo porto luci ed ombre porto parole sincere porto sangue dalle viscere dell’orso porto verità di donne porto preghiere dai conventi dell’Apocalisse Ricordiamoci lo scorrere dei fiumi e l’aria densa della ruggine dei carri armati seguiamo le orme dei condottieri e il soffio della paura