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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Tamarreide

Dobbiamo amare anche il tamarro velenoso e cruento, che uccide il sorriso gentile di colei che aveva il torto di non saper vedere dietro le maschere di anime rozze e bestiali. Dobbiamo amare questa gente feroce e stupida, perennemente assorta nella volgarità, incapace di accettare un abbandono, loro che sono solo macchie fastidiose davanti al ristorante di moda , nel loro struscio impotente, che brandiscono il cattivo gusto per suscitare rabbia in chi legge libri e immagina futuri migliori. Dobbiamo amarli perché siamo dei fottuti aristocratici e detestiamo chi per natura è ostile alla bellezza, ma questo non ci piace poiché è una macchia sulla nostra coscienza di sacrestani che assistono alla messa nell'ossario degli eroi. Dobbiamo amarli e chiedere la loro assoluzione , ma solo per poter amare noi stessi  

Fileno e il mare

Rotte, sgretolate, le segrete che separano il mare dai raggi pungenti della malinconia e del rimpianto . Fileno cavalca l'onda, l'onda brucia sensazioni di scarsa potenza, e scaraventa viscide presenze, che a volte ributtiamo in mare come sacrificio a Poseidone . Attendiamo l'evanescenza dell'orizzonte e rinsaldiamo vecchie amicizie, immaginando le carezze del vento come presagi di immortalità. Fileno annaspa felice nell'oblio rassegnato dell'amico Strocchi e l'orizzonte solcato da inni benevoli e promesse di bevute

Le favole sono finite

È   una questione di narrazione . Semplicistica come affermazione, ma la narrazione è costruzione di mondi interiori e proiezione verso la realtà.  È progetto per il futuro e rappresentazione del reale con una disposizione psicologica e con un bagaglio storico che differenzia una narrazione dall'altra. Abbiamo vissuto un'epoca favolistica, culminata nel secolo breve , dove gli elementi della narrazione giocavano su dicotomie cariche di contenuti emotivi, che poggiavano su identità marchiate dal bene e dal male. L'eroe è quello buono che combatte l'ingiustizia, il cattivo è l'espressione della volontà di dominio e di spraffazione. È il male. Chiunque voleva leggere la realtà secondo questo canone doveva fare una scelta o semplicemente ignorare il racconto e pagare lo scotto di rimanere fuori dala storia o vivere di disincanto e di indifferenza. Ecco, questa narrazione, questo gioco di ruolo oggi è in crisi. I motivi risiedono nel fisiologico esaurirsi di un filon...