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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

La saggezza di Bastian

Accetterò lezioni solo da chi ha fatto la guerra, quelli sporchi del sangue dei vinti, quelli  tristi e anche quelli convertiti al nichilismo divertito del reduce pagato con monete false. Eroi che amano musiche melodiche e parlano pacatamente con frasi scolpite nel legno di una quercia. Accetterò solo le loro conclusioni gelide il giorno della rivelazione, parole come lame di cristallo, addolcite da refoli di vento caldo, provenienti dai pub affollati delle vie di sotto. Non accetterò lezioni da piccolo-borghesi con maschere che nascondono vite ordinarie e nevrosi di colletti bianchi. Non accetterò benedizioni di eruditi gonfi di retorica e orgogliosi dei loro assiomi da codardi, gole ululanti della propaganda dei servi. Che si fottano quelli pieni di titoli di studio, che non hanno mai provato nemmeno una volta nella vita il brivido del malaffare e di vite sospese

Il tramonto di Bastian

Bisogna guarire dalla febbre dell'individuo solitario, sub specie eccetera... dio dei vicoli del malaffare e dei paramenti sacri della menzogna e dell'ignoranza. Bisgona guarire dai tremori malarici dell'intimità, dallo stridio delle catene che ti conduce su strade piene di ninnoli insanguinati. Occorre la cura dell'infinito, la pupilla dilatata del tossico che ha smesso mollemente di riflettere sul proprio destino; del guardare lo scorrere placido del fiume e ascoltare le sciocche cantilene del vento. Occorre immaginare una vecchiaia di saggi propositi, di elogio delle cantine e dei mandorli in fiore

Gaza

  Gaza Gaza è uno spiraglio di sangue Gaza è un fiume di sangue, Gaza è l'offesa alla ragione. Gaza è tutto quello che immaginavi non sarebbe successo, e che invece apre le porte a demoni assassini. Gaza è il volteggiare di veli neri macchiati di sangue, la morte di bambini ignari.  Dove sono i loro peluche? I bambini palestinesi non giocano coi peluche. Gaza è l'oltraggio dei morti, la lingua mesta dei mentitori e le kippah tirate in aria come in un saloon, con grida di giubilo. Sono stato a Gaza mille volte, sono stato in Galilea un milione di volte. Ho parlato con saggi ebrei, abbiamo discusso di pace. Ho rincorso mostri con barbe posticce  che facevano selfie mentre uccidevano bambini. Ho ascoltato persone sincere giustificare la morte come giusta punizione per il nichilismo degli afflitti. Ho guardato negli occhi schiere di giovani, convinti che i grumi della polvere grigia dessero vita alla loro sagome,   mentre strappavano il cuore di madri indifese, con ...