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Ukraine

Tomorrow I go to Ukraine, stripping myself of sense.
I am going with my comrades in disarmament,
I bring goods and the desire to touch the minefields
and trenches among the wheat fields.

Tomorrow I go to Ukraine, we save humans.
Andriy,
Danylo,
Oleh,
Tapac,
Alina,
Mikhaylyna,
Oleksandra
Where are you?
Lying in the wounds of the earth, guardians of the mud

Ukraine, who seeks the bare tables of the dead
and the flags that recall the red springs?
We hear only the cries of women and men
Against the zealots of the dark bear.

Tomorrow I go to Ukraine
With my comrades of disarmament
I bring light and shadow
I bring sincere words
I bring blood from the bowels of the bear
I bring women's truths
I bring prayers from the convents of the Apocalypse

Let us remember the flow of rivers
and the air thick with the rust of tanks
let us follow the footsteps of the leaders
and the breath of fear


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La violenza

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Giano Bifronte

Giano bifronte, betulle di sangue e memorie dell'orbo di sotto. Guerra di orridi consigli e coscienze disperse nei vicoli di Leopoli. Donne del Donbass che fabbricavano bombe per il partito, vecchie, rancorose ormai, aspettare sull'uscio di casa la benevolenza di donne col saio e uomini accalorati. Giano bifronte, Gaza non vale una messa e nemmeno la pietà di infami belanti. Polvere di mattoni, rotte di fumo e sangue atteso. Pianure, pianure, detriti, memorie cancellate, volte di cannoni. Normalità cancellata la domenica della partita e delle risa di donne, freni stridenti del carretto dei bambini. Camici insanguinati dei tirocinanti dell'est, bravi medici, e padri e figli del rancore. Gaza, Ucraina, Ucraina, Gaza, la notte dei corvi viventi spazza via ogni ragione complice, prigionieri del vento oblungo. Giano bifronte, infami flagelli che non coprono le urla di madri, sedano con l'alcol e cattivi presagi la coscienza del secolo breve