Inverno pandemico. Affacciati alle finestre contiamo i passi plumbei e guardiamo, spogli e unti di Natale, gli aliti insofferenti trasformarsi in anelli di ghiaccio. Non siamo né migliori né peggiori, abbiamo solo il fiato corto e scacciamo le ombre della paura dai nostri tetti assolati. Pensiamo alla solidarietà spinti dai sensi di colpa, ma subito dopo cerchiamo riparo nelle spire del serpente e nei seni prorompenti di donne dagli sguardi avventati e le bocche cucite.
Blog personale di riflessioni e argomenti importanti