We shall call you woman
because woman you are,
cursed comfort and refuge.
We shall call thee shining star
because our blind astonishment is aimed at you
and the heartfelt gaze of a beggar of love.
We will call you the last lost island,
sharing the moans
of males in heat upset by
regret at not having possessed you.
We shall call you a white-haired witch
because you alone are capable of the magic
that calms wrinkles and putrid smells
with filters of human perdition.
We shall call you woman because
you are like that and we still want to love you
"L'infame involontario" è un membro di una ristretta categoria di persone, di per sè non necessariamente disoneste intellettualmente. L'infame involontario però è pur sempre un infame, oggettivamente spregevole nel suo esprimersi e nella costruzione delle sue tesi. A differenza dell'infame "volontario" soggettivamente infame, che coltiva la sua infamia in piena sintonia con la sua personalità, senza alcun senso di colpa ed è totalmente asservito alle esigenze del potere, l'infame involontario ha una storia travagliata alle spalle, fatta di conflitti interiori, di esperienze al limite, spesso contrassegnate dalla violenza come emersione di un percorso interiore in cui il parassita della doverizzazione ha imposto scelte radicali seppur sofferte. Parliamo di una visione della giustizia universale dove si impone la scelta di stare dalla parte del più debole e degli sfruttati senza fare sconti alla propria coscienza, consapevoli di dover compiere scelte ...
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