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Infami 1.0

Infami 1.0 eccoci qua

è una questione di dignità guerra santa di civiltà

Infami 1.0 atlantisiti a volontà

ma cos'è sta mmerda qua

e ci siamo pure noi popolo del mare

facce scure e tanti guai

ultima generazione non vi facciamo il sermone

bravi attenti allo sgomento, costa poco e vale doppio.

Infami 1.0 atlantisti a volontà

ma ci stiamo pure noi, popolo dei monti

barbe scure e mazzamaurielli scalzi

Infami 1.0 stiamo arrivando

ci vuole tempo e volontà, ma è questione di dignità

atlantisti qua e là viva viva lu popolane

ma ci stiamo pure noi, atei con le scarpe a punta

Infami 1.0 ma cos'è sta dignità

atlantisti a volontà, ma ci siamo pure noi

 papalini coi rosari e coi figli non binari.

Infami 1.0 è una questione di dignità e ci siamo pure noi

pazzi stanchi, pacifisti, poeti oblunghi, scimmie unte di grasso

e panettieri con la pancia vuota

Arriviamo, arriviamo non mettetevi in pigiama


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Vergogna

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La violenza

È tempo ormai che ho smesso di menare le mani, ma posso sempre ricominciare, in fondo diceva l'amico dei bassifondi è come andare in bicicletta. Non sopporto l'ombra nera che avvolge tutto e offusca ogni memoria di ponti sull'acqua e di maldestri abboccamenti di femmine  col cuore in affanno. Non sopporto la vigliaccheria che ti avvelena l'animo e proietta immagini della violenza benedetta dal cattivo maestro o usata come un destino di pietra dal sicario dell'ultima serie TV, surrogati della forza interiore dell'Übermensch. Eppure è lì, nella violenza, nell'amaro in bocca, nei rimpianti e nel ruggito dell'eroe che intravedi la salvezza e l'onore

Giano Bifronte

Giano bifronte, betulle di sangue e memorie dell'orbo di sotto. Guerra di orridi consigli e coscienze disperse nei vicoli di Leopoli. Donne del Donbass che fabbricavano bombe per il partito, vecchie, rancorose ormai, aspettare sull'uscio di casa la benevolenza di donne col saio e uomini accalorati. Giano bifronte, Gaza non vale una messa e nemmeno la pietà di infami belanti. Polvere di mattoni, rotte di fumo e sangue atteso. Pianure, pianure, detriti, memorie cancellate, volte di cannoni. Normalità cancellata la domenica della partita e delle risa di donne, freni stridenti del carretto dei bambini. Camici insanguinati dei tirocinanti dell'est, bravi medici, e padri e figli del rancore. Gaza, Ucraina, Ucraina, Gaza, la notte dei corvi viventi spazza via ogni ragione complice, prigionieri del vento oblungo. Giano bifronte, infami flagelli che non coprono le urla di madri, sedano con l'alcol e cattivi presagi la coscienza del secolo breve