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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

If there is no God...

If there is no God  everything is permitted, But God is not only advent of gloomy hope, light of the blind, the blinking of the autistic, necessary soloist, creator of worlds, sufficient and omnipotent cold breath. It is also cold determination, morality of the righteous, a gray cloak that heals the sores of the damned. God is the blood of battles, mercy for the insurgent, the vengeance of the deformed. The absolute forgetting of sin, the forgiveness of the damned. It is truth hidden in the bloody alleys of Damascus, evil light of the powerful, feelings unveiled by candlelight. If there is no God, there will be the devil's advocate to represent him.

Se Dio non c'è...

Se Dio non c'è tutto è permesso, ma Dio non è solo avvento di speranza cupa, luce dei ciechi,  sbattere di palpebre degli autistici, barlume necessario,  creatore di mondi, alito freddo immortale.   E' anche morale dei giusti, un mantello grigio che guarisce le piaghe dei dannati. Dio è il sangue delle battaglie,  la pietà per gli insorti, la vendetta dei deformi.   L'assoluto oblio del peccato,  il perdono dei dannati.   E' verità nascosta nei vicoli  insanguinati di Damasco, cattiva luce dei potenti,  sentimenti disvelati al lume di candela. Se Dio non c'è,  ci sarà l'avvocato del diavolo a rappresentarlo

War fool

I finally made it, I have full control of myself. On the plagued beaches of Normandy,  as bombs fall,  I have perfect indifference to death,   for I imagine myself splinter among splinters. I will come home and not be the war fool, I'll still know how to love and drink myself into a daze, joking with friends and when I remember the bullets, the bombs and mangled limbs,  it will be like a tale of gnomes and princes submerged in mud. I love you and you don't know how much, like the dewdrop  that fell on the fields dug by bombs. There isn't a trench of blood where you weren't there too   to remind me of the ordinary Sunday bustle, with the pasta with meat sauce that had been cooking since dawn  and the chincagerie   you used to put on in your little flowered dress and your hair down. I am not a war fool, I am a wise man who hides in the shade of the tamarisk trees And still dreams of your kisses  

Scemo di guerra

 Alla fine ce l'ho fatta,  ho il pieno controllo di me stesso. Nelle spiagge piagate di Normandia,  mentre cadono le bombe  ho la perfetta indifferenza per la morte,  perchè mi immagino scheggia fra le schegge. Tornerò a casa e non sarò lo scemo di guerra, saprò ancora amare e bere fino a stordirmi,  scherzando con gli amici e  quando ricorderò i proiettili,  le bombe e gli arti maciullati,  sarà come un racconto di gnomi e  principi immersi nel fango. Ti amo e non sai quanto, come la goccia di rugiada  che cadeva  sui campi scavati dalle bombe. Non c'è una trincea di sangue dove non c'eri anche tu  a ricordarmi l'ordinario affaccendamento della domenica, con la pasta al sugo che cuoceva dall'alba  mentre tu con il tuo vestitino a fiori e i capelli sciolti ascolatavi le canzoni del cuore. Sono tornato e non sono diventato uno scemo di guerra, sono un saggio che si nasconde all'ombra delle tamerici  e sogna ancora...

Criticism of Gotham program

Silent rain grim city of initiates hunchbacks Where did we end up? In the hell of gothic cusps watched over by billionaires with wounded souls, gasps of vengeance, eyes everywhere; proclamations of days ever the same and flashes of lightning that do not cleave the fog populated with scraps of humanity, pornographies silent and denied to the point of exhaustion, puritans dressed as bats. Is this the law of Gotham? Alienating alleys, silhouettes of semi-humans hunched over mist warmed by a black sea. Where is everyone? Where are they working? A world without class conflict, governed by the neuroses of those who aspire to madness, fluttering over the gloomy roofs of the immortal scourge. butler's humanity does not redeem Joker's laughter, savage anomaly, plot that eludes the motionless mask of the billionaire who has dyed dark sepia the colorful pew and suppressed the dream of the multitudes

Richard III

The winter of our discontent I have no reason to breathe resentment and the sulfurous mouths of hell. The unhealthy desire for vengeance and the power of the sword, Must not soothe unspeakable cravings of female songs And of the abysses of life-giving nature. I have no reason to rejoice in the dismay at my deformities reflected in the gazes of women Who would never aspire to my gnarled rod. I look in the mirror and after a hearty libation, I can still appreciate my disheveled asymmetries, my features full of black angles and unruly geometries, an outrage to the polite perfection of the marble columns of Ravenna and hymn to the malevolent flickers of the gargoyles of France. Clarence, who on earth is he? What does my brother want of me, why does he press me? And why do I press him, When I could enjoy the gilded pillory of my castle? I don't want to be king nor tamer of crowds. I don't want horses in my kingdom. I don't want to kill my brothers, nor innocent foxes. Unfortunat...

Riccardo III

L'inverno del nostro scontento Non ho motivo di respirare il rancore e le bocche sulfuree dell'inferno. La voglia malsana di vendetta e il  potere della spada, non devono sopire voglie indicibili di canti di femmina e degli abissi della natura che da la vita. Non ho motivo  di gioire dello sgomento per le mie deformità riflesso negli sguardi di donne che mai aspirerebbero alla mia verga nodosa. Mi guardo allo specchio e dopo un'abbondante libagione, riesco ancora ad apprezzare le mie asimmetrie scomposte, le mie fattezze piene di nere spigolature e geometrie ribelli, oltraggio alla educata perfezione delle colone di marmo di Ravenna e inno ai guizzi malevoli dei gargoille di Francia. Clarence, chi mai è costui? Cosa vuole da me mio fratello, perchè mi incalza? E perchè io incalzo lui, quando potrei godermi la gogna dorata del mio castello? Non voglio essere re nè domatore di folle. Non voglio cavalli nel mio regno. Non voglio uccidere i miei fratelli, nè le volpi innocenti....

Yesterday fall

  Fall of false yesterdays  hidden in yellowed foliage   Aid to the blind who breathe on the glass  to steal the sound of the rise of chrysanthemums.   Nobody has blood intentions,  but violence explodes in the squares of the aftermath  of the wind that herald spring.   An old lady with the snake tongue  and the shrill voice of one who survives the east wind,  sat there

Combattenti

Si può ascoltare in silenzio solo il giudizio di chi ha fatto la guerra, osservato l'orrore dentro di sé e condiviso la paura, di proiettili e di trappole di morte, di solitudine e potere del tuono.   Si può ammirare la saggezza del reduce  e scrutare il bagliore dei suoi occhi, quando tradisce la verità mentre dice grandi verità.  Si può dimenticare la leggerezza dei sorrisi fuori luogo e la retorica dei tempi andati se ascolti il combattente e osservi la sue cicatrici.  Difficile capire il senso delle cose se non abbracci il nonsenso del guerriero, spinto dall'etica e da demoni alati. Camminiamo nell'indifferenza del fiume  e dell'accortezza delle albe, senza curarci dei rimproveri e  finalmente scorgiamo la vita nell'imminenza della morte 

Furore, di John Steinbeck

 

I do not judge

I do not judge I do not judge the moments of anger and the whispers of the ruffian.   I do not judge the breath of wind that imprisons toxic vapors and the darkened horizon.   I do not judge the master book of the street boy.   I do not judge the different being in the world   and the anxiety of the transsexual in the unhealthy alleys of the city with its cheap nudity.   I do not judge the burden of the past   and the squeaky shoes of fathers buying cheap food at the discount store.   I do not judge the desire to escape and the ignorance of evil.   I do not judge the flow of water and the look of a murderer,   the lament of mothers and the dross of a miserable life.   I do not judge the liberating wounds of the borderline girl.   I do not judge the lack of purpose, nor the fanatic's fever.   I do not judge myself, only the tired repetitions  

Non giudico

Io non giudico Non giudico gli attimi di rabbia e i sussurri del ruffiano.   Non giudico l'alito di vento che imprigiona vapori tossici e    l'orizzonte imbrunito.    Non giudico il libro maestro del ragazzo di strada;   Non giudico il diverso stare al mondo e    l'ansia del trans nei vicoli malsani della città    con le sue nudità  d'accatto.   Non giudico il fardello del passato e    le scarpe cigolanti di padri che comprano    cibi da poco prezzo al discount.     Non giudico il desiderio di fuga e l'ignoranza del male.    Io non giudico lo scorrere dell'acqua    e lo sguardo di un assassino,    il lamento delle madri e le scorie di una vita miserevole.      Non giudico le ferite liberatorie della ragazza borderline.    Non giudico la mancanza di scopi,    né la febbre del fanatico.    Non giudico me stesso,...

Critica al programma di Gotham

Pioggia silente città torva di gobbi iniziati Dove siamo finiti? Nell'inferno di cuspidi gotiche vegliate da miliardari con l'anima ferita, rantoli di vendetta, occhi dappertutto; proclami di giorni sempre uguali e di lampi che non fendono la nebbia popolata di scarti di umanità, pornografie accorte e negate fino allo spasimo, puritani vestiti da pipistrello. E' questa la legge di Gotham? Vicoli stranianti, sagome di semiumani chini sulla bruma riscaldata da un mare nero. Dove sono tutti? Dove lavorano? Un mondo senza conflitti  di classe, governato dalle nevrosi del mito piangente, che svolazza sui tetti cupi del flagello immortale. L'umanità del maggiordomo non riscatta la risata di Joker, anomalia selvaggia, oracolo sanguinario che sfugge alla maschera immobile del miliardario che ha tinto di nero seppia lo scranno colorato e ha soppresso il sogno delle moltitudini

We are dead

We are dead, Our nation, our grace, our soul, are dead. A cemetery of belligerent silhouettes, but with claws of black soot. We care about the baleful buzz of social, of padel with friends, not even a rite of passage, of the watchful eye of the waiter Serving courses on the way out of the tomb. We care about paying less tax, about shouting in stadiums or in rooms filled with yellowed memories And smells of lily and malaise, but we are dead. We are dead And we knock numbly at the sober man's door For the stirrup cup. We are dead, but we wait for the eternal return, to pay for our expectations of infernal merry-go-rounds And indifference to the victims of the future

Noi siamo morti

Noi siamo morti, La nostra nazione,  la nostra grazia,  la nostra anima,  sono morte.  Un cimitero di sagome belligeranti,  ma dagli artigli di fuliggine nera. Ci importa del ronzio funesto dei social,  del padel con gli amici,  nemmeno fosse un rito di passaggio,  dell'occhio vigile del cameriere  che serve portate all'uscita del sepolcro.  Ci importa di pagare meno tasse,  di urlare negli stadi  o nelle stanze piene di ricordi ingialliti e  di odori di giglio e malavoglia, ma siamo morti.  Siamo morti e bussiamo instupiditi alla porta del sobrio  per il bicchiere della staffa.  Siamo morti, ma aspettiamo l'eterno ritorno,  per scontare le nostre attese di giostre infernali e  l'indifferenza per le vittime del futuro  

Malinconia

Sempre la malattia del tempo, colora di tinte vorticose e di scura malinconia le ombre che si intravedono dalla finestra, mentre scorre vivido lo sciame grigio dell'autunno. Sono esattori dei  debiti con la morte e non fanno sconti,  una vita per un brivido o per una forte delusione. Si inganna l'attesa con compiaciuta indifferenza, accompagnati da sinfonie jazz, ricordi di vecchi amori mai sopiti e rimpianti di guerriero del sol di levante, con  le sue piastrine unte di grasso di balena. Non rammento più il canto delle sirene,  il vociare insulso dei perdenti  e  lo scorrere del tempo nelle gare fra ego immaturi. Ricordo bene però il profumo dolciastro del mosto e  quello fruttato del rosso rubino. Ricordo bene anche il profumo insolito e presto familiare della cannabis, il prendiamoci il cielo e le diecimila anime scomposte e impazienti. Ancora una volta,  ancora un'altra occasione