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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Che volete da me?

  Che volete da me? Ho seppellito il rancore e le fosche simmetrie dell'ego con le ossa dei morti di Francia. Che volete da me? Ho sopportato le scorie di lavori malfatti,  per difendere l'onore e  sopire il timore della giustizia.  Che volete da me?  Ho raccontato storie e raccolto memorie di passanti ingobbiti  e carichi di nostalgia per il mare e le cime ariose delle mie montagne.  Che volete da me?   Sono morto almeno un po' e non ho disdegnato l'ombra degli ulivi.  Ho indossato vestiti color ruggine e non ho provato niente.  Ho spinto la ragione nel baratro e mi sono beato dei suoi lamenti.   Che volete da me? Ho rovistato nei rovi insanguinati per cercare un senso nelle cose  e ho schiumato sangue su materassi imbruniti e lerci.  Ho rincorso il clown intento a pulire il sangue su pavimenti di marmo. Ho pregato il dio degli inganni e mi sono fatto beffe del suo fardello.  Ho ascoltato i canti della v...

Tumulti di Ottobre

Tumulti di Ottobre.  Ombre impaurite affollano l'androne del palazzo d'inverno,  accompagnate in processione da litanie  di donne  senza colpe  e con rivoli opachi attorno agli occhi.  Untorelli con insegne  colorate riposano dietro le dune sabbiose,  sorseggiando vini dal sapore d'argilla,  riflessi di ricordi dei giorni trascorsi all'ombra del palmeto .  "La gente come noi non molla mai",  cantano con la gioia mortale del venerdì santo. Passeremo l'inverno ad ascoltare inni sepolcrali  e a compiere rituali votivi  nelle  vie del mondo di sotto,  ma senza il fragore degli stadi

Diventare vecchi...

  Diventare vecchi.   Abbandonare il proprio ego nei vicoli dell'urbe tossica  e godere dei tramonti  e della gioia del venerdì sera senza aspettarsi sguardi ammiccanti  e pose indecenti.  Senza abbellire l'egoismo con l'afrore di gesti belligeranti,  avvolti in armature di cenere.  Ci aspetta la fretta dell'ulivo,  carico di frutti smeraldo.  Andremo con passo incerto e sorrisi ingialliti,  bocche di somari senza memoria.   Felici di fingere destini altrui  

Canto della vittoria

Oggi si cantano vittorie sul crinale della montagna ventosa,  irta, sempre sfuggente all'eco dei giorni a venire.  Campane a festa risuonano sui banchi di militanti con occhi di ghiaccio.  È ora di separare l'amico dalle brume di maggio.  Condividere con lui le attese di sangue,  innocenti svaghi di chi gioca in borsa  e suona meste melodie.  Sapremo presto quanto scommettere sul passato sepolto

Dio degli inganni

La paura ti scruta tra le fronde del sambuco.  La tua faccia, proprio quella,  le labbra fremono,  gli occhi luccicanti di attesa. Le preghiere del vespro non servono,  il dio degli inganni  ha già esaudito le tue richieste  e rimani fermo.  Ascolti il lento gorgoglio dell'acqua  e ti immagini guerriero. Domani sarà sangue e rivolta,  coraggio e lampi argentati di baionette.  Forse domani

Il morbo e il clown

Ride il clown fra letti di ospedale  e paesi spogli,  privi di sassi argentati e tramonti di fuoco.  Si fa beffe della morte  e degli scarti di cibo che ricoprono pavimenti avidi di sangue Allegri, sorridete guardando il dito  e lasciate perdere la luna.  È uno specchio ingannevole  fatto apposta per evocare profumi inebrianti di donna  e desiderare il riposo sotto le foglie dell'olmo

Notte di guardia

Notte di guardia.  Registri vuoti su uno specchio di latta.  Lamenti.  Rimedi improvvisati di un Dio che gioca a dadi  sul sagrado di corpi rigonfi e indifferenti.  Il tempo scorre.  Si preannuncia l' indifferenza di un nuovo giorno,  felici che sia finito quello precedente.  Domani avrò pietà di te,  sarò empatico  e consumerò l'attesa insieme a te.  Oggi no

Le cose che contano

 Le cose che contano sono: la salute Soldi per soddisfare necessità basilari e sfogare piaceri Una famiglia per non sentirsi solo Amici per non sentirsi sfigati Una donna, un uomo, o quello che vuoi per non sentirti dire che non sei completo Ma soprattutto una ragione, un senso, per non sentirsi insoddisfatti di tutto il resto

Echi del mondo di sotto

  Il senso delle cose è scritto nei rovi dimenticati e nei materassi imbruniti e lerci del mondo di sotto.  Lì si celano immagini lignee del passato che sbiadiscono alla luce dei lampioni,  immane sui corpi venduti e poco scaltri.  Profeta dei tempi andati  e  mendicante di senso dei tempi futuri.  Aspetto il momento dei rammendi  e delle cose riordinate in fretta,  per riprendere la via di casa fra i fumi dell'alcol.  Solo allora il senso delle cose importa per quel tanto che l'arena torni a riempirsi

Sinfonia di morte

Oggi voglio provare la stretta soffocante della morte  per ricordarmi degli umori di piscio di quei fantasmi che mi passavano accanto.  Voglio morire almeno un po'  per dimenticare la vanagloria di gesti  e sapori dolciastri,   di odori che svaniscono nella puzza di fumo di un giorno di sabato. Voglio morire almeno un po' per perdere la faccia  e lo sdegno dei malintesi

Laudatio

Lode a chi ha creduto nella ragione spinta nel baratro.  A chi ha visto la passione invitata ai tavoli dei banchieri con la lingua lunga  e le palpebre appesantite dal dolce riverbero dei fumi di oppio.  Lode a chi non ha ceduto al calcolo impietoso e graffiante.  Lode a chi ci ha aperto gli occhi sulla loro insipienza

La sinistra e io

 La domanda fondamentale è: perchè devo preoccuparmi delle sorti della sinistra? Cosa ha mai fatto la sinistra per me? Me lo ha ordinato il medico? Avverto quel senso etico che induce un intellettuale a farsi carico di una missione storica? Lo spirito assoluto parla attraverso di me? No, forse è semplicemente il fatto che come cittadino sento il dovere di impegnarmi in politica per "fare la differenza". Aiutare gli ultmi i diseradati, fare giustizia. Non raccontiamoci balle. Ci interessano le sorti della sinistra perchè vogliamo una casa in cui stare, una comunità che ci accolga e si prenda cura di noi e ci sottragga da quella cappa opprimente e spersonalizzante dell'uomo a una dimensione. Un prodotto di massa, riconoscibile dai tracciamenti sui social e dalle indagini di mercato. La sinistra per molti di noi rappresenta il residuo di un'identià in via di dissolvenza, senza la quale siamo degli individui monotoni e in cerca di senso. Ecco perchè. Forse i più giovani n...

Quando mi calo il passamontagna sento caldo, specie se non nevica

 Se dovessi parlare senza filtri, direi che la realtà spogliata di qualsiasi rappresentazione mentale sarebbe forse più corrispondente a una visione laica e disincantata dell'essere. Zero psicologismo e massima "oggettività". Però che palle. Le rappresentazioni generano emozioni e le emozioni contribuiscono al senso e all'orientamento dell'azione. Il sale della vita. Arriva il momento però in cui occorre guardare in faccia alla realtà nuda e cruda. La sinistra in fatto di rappresentazioni è un albero spelacchiato e secco da morire. Una prateria un tempo fertile e ora arida come se ci avessero buttato il sale sopra e se l'avessero percorsa mandrie di buoi. Insomma ci si dovrebbe domandare, se si vuole ancora credere nella missione del cambiamento, cosa può smuovere gli animi della persone e indurle a desiderare quel cambiamento. Basterebbe forse un'ideale trascendente e il calore di una comunità. Potrebbe ancora funzionare

Raggi o che?

 A Roma voterei per Berdini. Al ballottaggio  per la Raggi o turandomi il naso, per Gualtieri.  Riguardo alla Raggi i motivi del rigetto e a volte di un evidente disprezzo nei suoi riguardi, di molte persone, amici compreso, riguardo alla sua inefficienza e cialtroneria, non mi convincono. I motivi che aleggiano consapevolmente o inconsapevolmente, dietro le parole, sono ideologici. Raggi è un'anomalia. Un prodotto post moderno alieno da qualsiasi ideologia, e non rientra in nessun disegno paramerafisico della storia. Questo a chi non è pragmatico o a chi non intravede nella Raggi un mezzo per un fine superiore da fastidio. Ecco

No time to die. Nascita della tragedia

Non voglio spoilerare, come si dice in gergo, l'ultimo film delle infinita saga di  James Bond, protagonista Daniel Craig: " No Time to Die", mi limito a dire che il personaggio di James Bond è stato trasformato in un eroe tragico, e tutta la struttura narrativa del film si snoda sul filo della tragedia. Sacrilegio? Omaggio a un politically correct che richiede il mettersi a nudo del personaggio  che non nasconde e un'anima "non binaria" e asessuata (scherzo eh)? Non so, il film tocca molte corde e riece a divertire pur nella immanenza della tragedia e a non irritare  la sensbilità dei più foschi "rossobruni" anche quando mette in campo stereotipi politicamente corretti. Va beh! Guardatevelo

Nasce una Casa Editrice

 

Nuovo Blog, vecchio stile?

Ho deciso di aprire un nuovo Blog (questo è il quinto). Questa volta ho deciso di lasciar perdere nomi di fantasia, con connotazioni che definiscono l'identità del blog e l'autore. Meglio essere diretti e dare sfogo al proprio narcismo. Dopo anni di esperienza come blogger di terza categoria, posso concedermi la licenza di far finta di prendermi sul serio. Vedremo come andrà